APPRENDISTATO DI PRIMO LIVELLO: tutto quello che c’è da sapere
In questo articolo affronteremo il tema inerente al contratto di apprendistato di primo livello, strumento attraverso cui l’istituzione offre una soluzione per ridurre il disallineamento tra competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle in uscita dai percorsi formativi. Tale contratto va in aiuto alle imprese nel processo di reperimento dei profili professionali specializzati soprattutto tra i giovani.
Il quadro generale
L’andamento degli ultimi vent’anni in Italia ha mostrato una costante crescita del tasso di disoccupazione degli Under 25 fino ad arrivare al 25,3% a gennaio 2022, secondo i dati Istat, tra i peggiori in Europa.
Un’emergenza che è emersa con la pandemia è l’aumento dei “neet” (not in employment, education or training), ovvero i giovani della fascia 15-34 che non studiano né lavorano e sono risultati alla fine del 2020 oltre 3 milioni.
Nonostante la situazione sia drammatica il legislatore sembra avere sotto controllo la situazione e attraverso le proposte del parlamento pone l’attenzione sull’entrata nel mercato del lavoro dei giovani.
Il Pnrr (piano nazionale per la ripresa e la resilienza) si pone l’obiettivo di incrementare l’occupazione giovanile del 3,3% entro il 2026.
Un importante investimento di denaro è stato predisposto per “l’inclusione e la coesione” facilitando la partecipazione al mercato del lavoro attraverso la formazione, il rafforzamento delle politiche attive e l’inclusione sociale.
In riferimento a quanto detto finora, entra in gioco l’apprendistato duale, principale focus di queste politiche attive per i giovani.
Esso mira ad essere l’anello di congiunzione tra l’istruzione e il mondo del lavoro, attraverso la fusione di formazione teorica in aula ed esperienza sul campo.
Le potenzialità di questo contratto sono enormi, tanto da essere considerato nel piano come un importante leva strategica.
APPRENDISTATO
Le agevolazioni contributive
Con la circolare n. 70 del 15 giugno 2022 l’Inps segnala le proprie indicazioni amministrative, in riferimento allo sgravio contributivo per chi decide di assumere con contratto di apprendistato di primo livello.
Sgravio che va in favore dei datori di lavoro che nel 2022 decidono di assumere con questa tipologia contrattuale e che hanno un organico dimensionato fino a nove dipendenti.
Tale requisito dimensionale è essenziale e deve sussistere al momento al momento dell’instaurazione del rapporto di lavoro, non vanno calcolati i lavoratori in forza con un rapporto di natura autonoma (collaboratori, anche di natura occasionale).
Ma cosa succede se il datore di lavoro dopo l’assunzione dell’apprendista aumenta l’organico superando la soglia massima di nove unità?
Non succede nulla, si continua a fruire dell’agevolazione contributiva, perché il requisito dimensionale deve sussistere all’atto della instaurazione del rapporto.
In cosa consiste lo sgravio?
Esso comporta per i primi trentasei mesi l’azzeramento dell’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro, per poi trovare applicazione l’ordinaria contribuzione pari al 10% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.
In riferimento invece alla contribuzione del giovane lavoratore essa è pari al 5,84% per tutta la durata del periodo formativo e, in considerazione a quanto affermato dal comma 7 dell’art. 47 del D.L. vo n. 81/2015, resta la stessa per i dodici mesi successivi al termine del periodo di apprendistato.
APPRENDISTATO SENZA CONFINI
Tale contratto cancella i confini all’alternanza scuola-lavoro, l’impresa infatti può assumere studenti di una scuola di qualsiasi regione avendo però come disciplina di riferimento quella della regione in cui ha sede l’istituzione formativa.
Questa tipologia di apprendistato consiste in un contratto a tempo indeterminato per conseguire titoli di studio di formazione secondaria di secondo grado con un percorso “duale”, in parte presso l’istituzione formativa e in parte presso un datore di lavoro (formazione esterna e interna).
A chi è rivolto tale contratto?
Esso è rivolto ai giovani che hanno compiuto 15 anni e fino ai 25 anni di età, inscritti e inseriti in un percorso scolastico e/o formativo.
Quanto dura questo contratto?
La durata è di minimo sei mesi e massima tre o quattro anni, necessaria al conseguimento della qualifica o diploma da conseguire.
L’esame conclude l’apprendistato, il ministero precisa infatti che il termine conclusivo è quello della pubblicazione degli esiti dell’esame finale sostenuto dall’apprendista.