Lo scopo dell’impresa: Mission, identità e valori
In azienda ogni persona lavora per un determinato obiettivo. Non possiamo lavorare senza che il nostro agire abbia un obiettivo.
P.F. Drucker, economista e saggista austriaco, sfuggito al regime nazista, nel 1974 scriveva: “Le organizzazioni non si evolvono. Le uniche cose che si evolvono spontaneamente in un’organizzazione sono disordine, attrito, incapacità a raggiungere risultati. La struttura giusta – o sufficientemente adatta – non è più intuitiva di quanto lo fossero i templi greci o le cattedrali gotiche. Il progetto organizzativo e la struttura organizzativa esigono riflessione, analisi e un approccio sistematico.
Costruire un’organizzazione efficiente e duratura che cresca nel tempo e si sviluppi efficacemente è frutto di un duro lavoro e di un’attenta analisi che coinvolge la vita stessa di chi vi lavora all’interno. Di seguito si analizzano gli aspetti più importanti che ogni imprenditore deve considerare e approfondire insieme ai suoi collaboratori.
La mission è lo scopo di tutto quello che si compie in azienda e la domanda fondamentale che ogni impresa si deve porre per identificare la propria mission è questa:
Per che cosa vogliamo essere riconosciuti dal mercato ?
Per conoscere meglio la realtà aziendale e rispondere efficacemente a questa domanda è importante ascoltare i nostri clienti. Capire chi sono. E’ necessario fare una stima seria e verificata dei clienti futuri. Bisogna capire quali sono gli elementi che ci caratterizzano di fronte a loro, cosa genera il passaparola, quale esperienza fa il cliente di noi piuttosto che di un nostro competitor. Ascoltare il mercato e i collaboratori è fondamentale per capire il contesto in cui l’azienda opera. Bisogna capire le necessità del mercato, valutare il bisogno che sta alla base delle esigenze del cliente. Nella realtà complessa di oggi il cliente ha bisogno dell’assistenza del venditore per rispondere efficacemente alle proprie problematiche. Il venditore deve quindi dedicare tempo al cliente, ascoltarlo e identificare così il suo vero bisogno, spesso inespresso. Si realizza in questo modo una proficua interazione tra le parti finalizzata al raggiungimento del miglior risultato per entrambi.
La mission è la definizione esatta di come l’azienda vuole essere riconosciuta dal mercato. La sua immagine si compone di tanti aspetti:
- il building – la costruzione fisica e gli immobili in cui si svolge l’attività;
- il personale – costituito da chi lavora internamente;
- il clima aziendale – che si percepisce tra le persone che vi lavorano;
- le competenze – che traspaiono dallo svolgimento dell’attività.
L’identità è qualcosa che specifica e differenzia l’attività, ciò che contraddistingue e ciò che le prestazioni dei collaboratori comunicano all’esterno.
E’ importante che non ci sia uno scostamento tra l’immagine che si vuole dare al mercato e la percezione che il cliente ha dell’impresa. Non esiste niente di neutro, tutto riflette l’obiettivo dell’azienda, anche ogni più piccolo particolare.
Fermiamoci e riflettiamo su come identificare e trasmettere la mission:
- comunicare – evitare i personalismi, lo scopo aziendale va condiviso con i propri collaboratori, se questi non capiscono qual è l’obiettivo o perché fanno certe cose non possono raggiungere i risultati attesi. Ogni persona svolge l’attività con i propri valori, giusti o sbagliati, va guidata e coinvolta nella realtà dell’impresa. E’ importante compiere il passaggio a ciò che più rappresenta l’azienda (che spesso è implicito). In un’azienda di piccole dimensioni la mission è implicita nella personalità dell’imprenditore che l’ha creata, tutto è influenzato dalle caratteristiche personali dell’imprenditore: l’organizzazione e anche tutti quelli che vi lavorano all’interno. Se l’azienda comincia a crescere, non basta più la persona dell’imprenditore, è necessario formalizzare e mediare la mission; questo è tanto più vero tanto più un’impresa cresce e si diversifica.
- decidere – valutare se l’azione che vogliamo compiere o l’investimento che vogliamo intraprendere è conforme e in linea con lo scopo aziendale. La comunicazione aziendale deve essere concreta ed affidabile, deve esplicitare i criteri di quello che facciamo. Ogni decisione aziendale deve essere condivisa, ogni decisione ha delle criticità e può sollevare delle obiezioni più o meno valide. Proprio la valorizzazione delle critiche e le contrarietà, se affrontate in modo positivo e costruttivo permettono all’impresa di crescere. Non esiste la decisione perfetta e calata dall’alto: un tale atteggiamento demotiva, le difficoltà o le criticità che la decisione genera devono essere accolte e discusse per spingere l’azienda a migliorarsi. La Mission è il criterio guida alle decisioni aziendali. Per esempio la decisione di quando effettuare un investimento importante è una delle scelte più critiche e rischiose che l’impresa si trova a intraprendere e deve essere presa alla luce della mission;
- gestire le relazioni – cercare di sviluppare le relazioni tra le persone per far crescere l’organizzazione interna dell’azienda. Sul lavoro cambia il metodo ordinario di relazione tra le persone, per lavorare insieme non bisogna dare nulla per scontato, la relazione lavorativa è diversa dai rapporti ordinari e ha una dinamica specifica; è finalizzata all’obiettivo e al compito assegnato. Non si tratta semplicemente di seguire il manuale operativo del caso: la pratica rappresenta lo strumento non l’obiettivo. L’obiettivo è il raggiungimento della mission aziendale. In questo modo il dipendente lavora per il cliente e non per il “padrone”, lavora per realizzare la mission. Sulle dinamiche gerarchiche prevalgono le logiche di competenza, la motivazione diventa funzionale, non verticale; si realizza una gerarchia di responsabilità dove l’unico obiettivo è dare il meglio per l’azienda. E’ indispensabile lavorare insieme, non si può più lavorare da soli; se prima bastava l’imprenditore, oggi tutti devono collaborare, il sistema è troppo complesso e diversificato, l’ascolto delle varie opinioni fa maturare la decisione. La trasparenza aiuta, la non trasparenza genera pregiudizi.
Le semplici considerazioni sopra evidenziate, sono frutto degli interessanti spunti che ho raccolto e che mi hanno particolarmente colpito durante il primo incontro di un percorso organizzato dalla Compagnia delle Opere Emilia dal titolo “Persone all’opera”.
Alcune conclusioni che mi porto a casa
L’umiltà di metterci di fronte alla realtà come è veramente ci fa crescere come persone; affrontare le difficoltà nel modo giusto, non come esecuzione di ordini ricevuti, ma sulla base delle scoperte effettuate, ci aiuta a diventare migliori. Non posso accettare di lavorare senza fare esperienza di me stesso, ma se mi metto in gioco, cresco. Il lavoro è un bene, permette di realizzare se stessi donandosi e genera anche una relazione di bene. “Essere insieme per”, questo obiettivo comune è un bene e fa crescere la relazione, diversamente la relazione degrada. In questo modo il lavoro favorisce le virtù e la sapienza.