Luca, laureato in Economia e Commercio, ho fatto pratica presso uno Studio di Piacenza e mi sono iscritto all’Ordine dei Commercialisti. Dopo qualche anno ho seguito un Master in diritto del lavoro a Milano e mi sono specializzato in questo indirizzo.
Ho imparato da mio padre, che mi ha accompagnato nei primi anni di attività, l’entusiasmo nella nostra professione sempre in divenire al servizio delle aziende.
Le società benefit e gli indicatori ESG (Environmental, Social, Governance) sono fondamentali per le imprese. L’Italia ha introdotto la legge sulle società benefit nel 2016, ispirandosi al modello statunitense. Una società benefit combina finalità di lucro e finalità sociali/ambientali, specificate nello statuto aziendale, e deve redigere una relazione annuale sugli obiettivi e i risultati raggiunti. Gli impatti generati vengono valutati in quattro aree: governance, rapporti con i lavoratori, rapporti con gli stakeholder e impatti ambientali. Gli ESG rappresentano un indice di sostenibilità che estende il concetto tradizionale di sostenibilità economica, includendo anche aspetti ambientali e sociali. Adottare politiche ESG aiuta le imprese a migliorare la sostenibilità, ridurre i rischi e creare valore a lungo termine.
La contrattazione collettiva, nel diritto del lavoro in Italia, indica accordi e vincoli contrattuali stipulati tra le parti interessate, dal quale scaturiscono degli accordi autonomi (chiamati contratti collettivi nazionali di lavoro) con cui si stabiliscono i parametri e le regole fondamentali cui dovranno attenersi i contratti di lavoro individuali.
Le assunzioni agevolate sono incentivi offerti dal governo o da altre entità per promuovere l’occupazione in determinate categorie di lavoratori, riducendo i costi per i datori di lavoro che assumono.
Le recenti modifiche legislative sui contratti a termine e sulla somministrazione di lavoro introducono significative novità per datori di lavoro e lavoratori, delineando nuove regole per la durata, il rinnovo e le condizioni di lavoro. Queste modifiche mirano a offrire maggiore flessibilità e sicurezza nel mercato del lavoro, affrontando al contempo le esigenze di adattabilità delle aziende e la protezione dei diritti dei lavoratori. L’analisi dettagliata di queste novità fornisce strumenti essenziali per comprendere e applicare correttamente le nuove disposizioni legislative.
L’articolo 51, comma 1 del Tuir stabilisce il principio di onnicomprensività del reddito di lavoro dipendente, includendo tutte le somme e valori percepiti in relazione al rapporto di lavoro. Il valore dei compensi in natura è determinato in base al prezzo mediamente praticato per beni e servizi simili in condizioni di libera concorrenza. È esentato dall’imposizione fiscale il valore di beni e servizi fino a 258,23 euro; superiore a tale soglia, viene interamente tassato. Vi sono specifiche eccezioni che escludono alcuni beni dal reddito imponibile quando previsti da obblighi contrattuali specifici.
La legge di Bilancio 2023 e 2024 modifica il congedo parentale elevando l’indennità al 80% della retribuzione per alcuni periodi specifici. Questa elevazione si applica ai lavoratori dipendenti che hanno terminato il congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023. Per il 2024, due mesi di congedo parentale sono indennizzati all’80% della retribuzione, condizionati all’età del bambino e al termine di altri congedi.
Lo smart working è stato prorogato fino al 31 marzo 2024 per i lavoratori fragili e i genitori con figli fino a 14 anni nel settore privato. Questa modalità lavorativa, valutata positivamente per il benessere psicologico, fisico e relazionale dei lavoratori, migliora la qualità del lavoro e le performance aziendali. La proroga riguarda i lavoratori che possono operare da remoto, compatibilmente con le esigenze lavorative.
Il decreto legislativo 81/2008 stabilisce che nei cantieri privati con due o più lavoratori autonomi (imprese individuali senza dipendenti) non è necessario il piano di sicurezza e coordinamento (Psc) né la notifica preliminare all’ASL
I contributi volontari permettono ai lavoratori di accumulare o incrementare i diritti pensionistici in caso di interruzione o cessazione del lavoro. Possono versare contributi volontari dipendenti, autonomi, iscritti all’INPS per Dipendenti Pubblici, partecipanti al Fondo Casalinghe e al Fondo Clero. L’importo è calcolato sulla base delle ultime 52 settimane di contributi e varia in base alla data di autorizzazione e al tipo di lavoratore. Il versamento contribuisce a perfezionare i requisiti pensionistici o aumentarne l’importo, offrendo vantaggi anche in seguito a riforme pensionistiche. Per versare, è necessaria l’autorizzazione dell’INPS, ottenibile online.
La conversione dei premi di risultato in welfare aziendale permette un’integrazione vantaggiosa tra incentivi economici e benefici per il benessere dei dipendenti. Attraverso schemi di welfare, i lavoratori ricevono servizi e beni che migliorano la loro qualità di vita, con vantaggi fiscali sia per loro che per le aziende. Gli accordi collettivi giocano un ruolo cruciale in questo processo, stabilendo le basi per una gestione efficace dei premi di risultato orientati al welfare.