CONGEDO PARENTALE 80%

CONGEDO PARENTALE 80%

La legge di Bilancio 2023 e 2024 modifica il congedo parentale elevando l’indennità al 80% della retribuzione per alcuni periodi specifici. Questa elevazione si applica ai lavoratori dipendenti che hanno terminato il congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023. Per il 2024, due mesi di congedo parentale sono indennizzati all’80% della retribuzione, condizionati all’età del bambino e al termine di altri congedi.

congedo di paternità obbligatorio

CONGEDO DI PATERNITA’

Il congedo di paternità obbligatorio è un diritto riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti, inclusi quelli domestici e agricoli a tempo determinato, che consente al padre di astenersi dal lavoro per dieci giorni lavorativi, utilizzabili anche in modo non continuativo, in occasione della nascita di un figlio. Questo periodo può estendersi a venti giorni in caso di parto plurimo. Il congedo garantisce un’indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione e può essere fruito in concomitanza con il congedo di maternità della madre, offrendo contribuzione figurativa per i periodi di assenza dal lavoro.

DURF

DURF “Documento Unico di Regolarità Fiscale”

Il DURF (Documento Unico di Regolarità Fiscale) è essenziale per le imprese in appalti oltre €200.000, attestando la regolarità fiscale e esentando da certi obblighi. Le aziende devono essere attive da 3 anni, conformi nei pagamenti fiscali e senza debiti rilevanti. Il documento, valido 4 mesi, si richiede all’Agenzia delle Entrate con procedure specifiche. Un DURF negativo implica l’applicazione di obblighi e controlli aggiuntivi per il committente.

fringe benefit

IL WELFARE FACILE, I NUOVI FRINGE BENEFIT PER L’ANNO 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha modificato le soglie di esenzione per i fringe benefit, stabilendo che per l’anno fiscale 2024, le somme fino a 1.000,00 € non concorrono a formare reddito imponibile, limite che sale a 2.000,00 € per chi ha figli a carico. Sono state introdotte nuove categorie di spese rimborsabili, inclusi canoni di locazione e interessi su mutui per l’abitazione principale. Inoltre, i fringe benefit possono essere erogati in modo personalizzato dal datore di lavoro senza necessità di un regolamento welfare aziendale. La documentazione relativa all’erogazione di tali benefit deve essere conservata per eventuali controlli, e l’ammontare complessivo considera anche i benefit erogati nel 2023.

quota 103

QUOTA 103, PENSIONE ANTICIPATA FLESSIBILE

Quota 103 consente la pensione anticipata per chi ha almeno 62 anni e 41 anni di contributi, raggiungibili entro il 31/12/2024. Non è cumulabile con redditi da lavoro, tranne che per attività autonome occasionali fino a 5.000 € annui. La pensione segue una finestra di dilazione post-requisiti e l’importo è limitato a un massimo di 4 volte il trattamento minimo INPS. Esiste un incentivo INPS per chi posticipa il pensionamento, continuando a lavorare e rinunciando temporaneamente alla pensione.

opzione donna

COME FUNZIONA OPZIONE DONNA 2024

L’Opzione Donna è un regime pensionistico italiano che consente alle donne di andare in pensione anticipata se soddisfano certi requisiti entro il 31 dicembre 2023, inclusi 35 anni di contributi e 61 anni di età, con possibili riduzioni per maternità. Si applica anche a donne con disabilità o impegnate nell’assistenza a familiari disabili. La pensione è calcolata con il sistema contributivo, e ci sono condizioni specifiche per il riscatto di laurea e per le lavoratrici licenziate o in aziende in crisi.

GDPR PRIVACY - REGOLAMENTO GENERALE SULLA PROTEZIONE DEI DATI

GDPR PRIVACY – REGOLAMENTO GENERALE SULLA PROTEZIONE DEI DATI

Il nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) ha introdotto significative modifiche nel trattamento dei dati personali, ponendo l’accento sulla privacy e la protezione dei dati nell’era digitale. Questo regolamento impone ai datori di lavoro, specialmente nell’uso di sistemi cloud per l’elaborazione delle email dei dipendenti, di adottare misure rigorose per prevenire la raccolta e conservazione indiscriminata dei metadati e garantire la riservatezza delle comunicazioni elettroniche.

lavorare in cassa integrazione

MI HANNO MESSO IN CIG POSSO LAVORARE ?

Lavorare mentre si è in cassa integrazione è possibile, ma con specifiche limitazioni. La Cassazione ha chiarito che l’attività lavorativa svolta in questo periodo non comporta la perdita del diritto all’integrazione salariale per

l’intero periodo, ma solo una riduzione proporzionale ai proventi dell’altra attività lavorativa. È fondamentale, però, che il lavoratore comunichi preventivamente all’INPS l’avvio di qualsiasi nuova occupazione, indipendentemente dal reddito generato, per mantenere il diritto all’integrazione.