Obbligo di Rapporto Biennale sulla Parità di Genere per le Aziende
Il Decreto Legislativo n. 198 del 2006 stabilisce che le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti devono redigere, ogni due anni, un rapporto dettagliato sulla situazione occupazionale di uomini e donne entro il 15 luglio 2024. Questo obbligo si riferisce alle aziende che, al 31 dicembre 2023, contano oltre 50 dipendenti.
Scadenze e Modalità di Presentazione
Per il biennio 2022-2023, il rapporto deve essere inviato esclusivamente online utilizzando un modulo disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS). La scadenza per la presentazione è stata posticipata al 15 luglio 2024. Questo adempimento telematico include l’obbligo di inviare una copia del rapporto e la ricevuta di trasmissione alle rappresentanze sindacali aziendali o, in loro assenza, alle organizzazioni sindacali territoriali.
Contenuti del Rapporto
Il rapporto deve includere dati aggiornati al 31 dicembre 2023, comprendendo:
- Numero totale di dipendenti, inclusi apprendisti.
- Categorie professionali e inquadramento contrattuale.
- Tipologia contrattuale e variazioni durante il periodo considerato (assunzioni, trasformazioni contrattuali, formazione, licenziamenti, ecc.).
- Dati retributivi, inclusi eventuali bonus e premi di risultato.
- Numero di lavoratrici in gravidanza.
- Processi di selezione e formazione, e misure di conciliazione tra vita lavorativa e personale.
Sanzioni per Inadempimento
Il mancato invio del rapporto, anche dopo un invito alla regolarizzazione entro 60 giorni da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, può comportare sanzioni amministrative fino a 51.600 euro. Se l’inadempimento persiste per oltre 12 mesi, l’azienda perde i benefici contributivi per un anno. Inoltre, l’invio di dati incompleti o falsi comporta una multa che varia da 1.000 a 5.000 euro.
Le aziende con meno di 50 dipendenti possono redigere il rapporto volontariamente, seguendo le stesse modalità previste per le aziende obbligate.
Quali aziende sono obbligate a presentare il rapporto biennale?
Le aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti devono presentare il rapporto biennale sulla situazione occupazionale di uomini e donne. Le aziende con meno di 50 dipendenti possono farlo su base volontaria.
Qual è la scadenza per la presentazione del rapporto per il biennio 2022-2023?
La scadenza per la presentazione del rapporto per il biennio 2022-2023 è stata prorogata al 15 luglio 2024 .
Quali informazioni devono essere incluse nel rapporto?
Il rapporto deve includere dati aggiornati al 31 dicembre 2023 su numero totale di dipendenti, categorie professionali, tipologia contrattuale, variazioni contrattuali, dati retributivi, numero di lavoratrici in gravidanza, processi di selezione e formazione, e misure di conciliazione tra vita lavorativa e personale .
Come deve essere inviato il rapporto?
Il rapporto deve essere inviato esclusivamente online attraverso il modulo disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Una copia del rapporto e la ricevuta di trasmissione devono essere inviate anche alle rappresentanze sindacali aziendali o alle organizzazioni sindacali territoriali
Quali sono le sanzioni per mancata presentazione o invio di dati incompleti/falsi?
Il mancato invio del rapporto può comportare sanzioni amministrative fino a 51.600 euro e la perdita dei benefici contributivi per un anno. L’invio di dati incompleti o falsi comporta una multa che varia da 1.000 a 5.000 euro
Potrebbero interessarti anche:
-
LA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA SECONDO IL D.LGS. 231/2001: COSA DEVI SAPERE
-
BONUS NATALE 2024: COS’È E COME RICHIEDERLO
-
LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2025 PER PMI E PROFESSIONISTI
-
PREVIDENZA COMPLEMENTARE – TUTTE LE TIPOLOGIE DI VERSAMENTO
- LA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA SECONDO IL D.LGS. 231/2001: COSA DEVI SAPERE
- BONUS NATALE 2024: COS’È E COME RICHIEDERLO
- LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2025 PER PMI E PROFESSIONISTI
- PREVIDENZA COMPLEMENTARE – TUTTE LE TIPOLOGIE DI VERSAMENTO
- FLUSSI DI INGRESSO PER LAVORATORI STRANIERI 2025: REQUISITI E SETTORI AUTORIZZATI
Torna alla pagina iniziale.