FAQ Green Pass
NOVITA’ DL 127 da convertire entro il 20 novembre 2021
- i dipendenti del settore privato possono richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde ? SI, in tal caso il datore di lavoro non deve effettuare controlli su tali dipendenti finché il green pass è valido;
- cosa succede se la certificazione verde scade durante l’orario di lavoro ? il lavoratore può continuare la sua attività fino alla fine del turno e non si applica a suo carico la sanzione amministrativa da 600 a 1.500 €;
- lavora da me un lavoratore somministrato da un’Agenzia del lavoro, chi deve controllare il green pass ? L’azienda utilizzatrice o l’Agenzia per il lavoro ? Se il lavoratore somministrato non ha il green pass e non posso farlo lavorare ne risponde l’Agenzia di somministrazione ? Come può tutelarsi il datore di lavoro ? Diversamente da quanto risposto precedentemente la nuova norma prevede che la verifica è onere solo dell’azienda utilizzatrice, mentre il somministratore si limita a informare i lavoratori delle disposizioni relative al green pass;
- quando il datore di lavoro con meno di 15 dipendenti può sospendere il lavoratore ? il dipendente senza certificato è assente ingiustificato e dopo cinque giorni può essere sospeso per la durata del contratto di sostituzione, lungo al massimo 10 giorni lavorativi e rinnovabile n. volte fino al 31/12/2021. Durante la sospensione il dipendente mantiene il diritto al posto e non può subire conseguenze disciplinari.
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- premesso che la verifica del green pass deve essere fatta in relazione ai luoghi di lavoro, per il controllo si fa riferimento ai luoghi al chiuso o anche all’aperto ? E i cantieri edili ? Siccome la norma non specifica, è meglio considerare in modo estensivo i luoghi di lavoro, è opportuna la verifica del green pass anche per l’accesso ai cantieri;
- il mio lavoratore va direttamente dal cliente, per esempio per installare un condizionatore o una stufa, chi fa il controllo ? lo devo fare io come datore di lavoro o il titolare della struttura presso cui è andato ? chi ha la responsabilità ? Il controllo deve essere operato dal titolare della struttura presso la quale il mio dipendente si reca. Sarebbe buona cosa per il datore di lavoro prevedere un obbligo contrattuale di immediata comunicazione da parte del titolare della struttura o dello stesso lavoratore in caso di mancanza del green pass, questo per permettere al datore di lavoro di provvedere secondo le previsioni di legge, es: assenza ingiustificata del lavoratore;
- il lavoratore si presenta il 15 ottobre e non ha il green pass, non ha neppure l’autocertificazione di esenzione medica, cosa può fare il datore di lavoro ? Deve dire al lavoratore che non può accedere in azienda, e per il giorno dopo come si procede ? Da quando il datore di lavoro può sospendere il lavoratore ? Il lavoratore non può accedere ai locali aziendali, il giorno seguente deve presentarsi al lavoro cosi come quelli a seguire, se dopo ogni verifica non può accedere viene considerato assente ingiustificato. Nelle aziende con meno di 15 dipendenti dopo 5 giorni di assenza può essere sospeso per un massimo di 10 giorni prorogabili di altri 10;
- il datore di lavoro deve per forza fare la verifica all’ingresso in azienda prima di iniziare il lavoro o posso farla anche dopo ? devo per forza farla a tutti i dipendenti tutti i giorni ? No, la verifica può essere fatta a campione e anche durante il turno di lavoro. Una gestione di questo tipo anche se normativamente fattibile non tutela completamente il datore di lavoro;
- chi fa il controllo ? può farlo un qualunque dipendente o deve farlo per forza il soggetto formalmente nominato ? La verifica del green pass deve essere effettuata dai soggetti formalmente nominati dal datore di lavoro, meglio se sono in 2; modello nomina verificatore green pass
- il datore di lavoro può memorizzare i dati del green pass dei lavoratori dipendenti ? no, deve gestire i dati per le presenze ma non può memorizzare alcun dato relativo alla motivazione del green pass. Non solo, non è possibile acquisire dal lavoratore, ne preventivamente, né ex post, la certificazione in corso di validità ovvero dichiarazioni in ordine alla tipologia e alla scadenza della stessa;
- quali sono dal 15 ottobre gli unici due documenti che legittimano l’accesso alla struttura aziendale ? il green pass (vaccinazione, guarigione e tampone negativo) o il certificato di esenzione;
- quanto dura il green pass relativo al vaccino ? 12 mesi;
- quale è il tampone che legittima il rilascio del green pass ? il test antigenico rapido;
- chi deve pagare il tampone ? il tampone è a carico del dipendente che decide di non usufruire del vaccino gratuito;
- il green pass è obbligatorio anche per prestazioni brevi ? Si, per esempio un autotrasportatore che si reca in un supermercato per il deposito della merce dove gli utenti non sono obbligati ad avere il green pass, in questo caso il trasportatore deve possedere un green pass, che deve essere stato controllato dal datore di lavoro titolare del rapporto di lavoro e dal titolare dell’esercizio presso il quale verrà svolta l’attività di consegna;
- il possesso del green pass è necessario solamente per lo svolgimento dell’attività lavorativa e non per altri motivi;
- come sono gestite le sanzioni ? La sanzione dipende da quando viene esercitato il controllo: prima dell’accesso (assenza ingiustificata senza sanzioni disciplinari e licenziamento) e dopo l’accesso (sanzione amministrativa e disciplinare);
- l’attività di formazione in azienda ? E’ soggetta a green pass;
- e se il lavoratore accede in azienda senza green pass ? Può incorrere nel licenziamento;
- e se il lavoratore senza green pass arreca danni all’azienda ? Ogni comportamento che dovesse recare danno all’impresa, incidendo negativamente sull’organizzazione o sulla possibilità per l’azienda di far fronte ai propri obblighi contrattuali, legittima in ogni caso la reazione aziendale sul piano della richiesta di risarcimento danni, soprattutto in riferimento a specifiche mansioni o appalti;
- il lavoratore senza green pass può esser messo in ferie ? No, il lavoratore senza green pass da l 15/10 è in assenza ingiustificata;
- l’azienda può richiedere al lavoratore di comunicare preventivamente, con riferimento a uno specifico periodi di interesse se non sarà in possesso della certificazione richiesta per l’accesso ai luoghi di lavoro ? Il Consiglio dei Ministri tramite il Dl “Capienze” ha varato il 07 ottobre una norma secondo la quale il datore potrà richiedere preventivamente, per “specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro” se il lavoratore ha il green pass oppure no. Questo dovrebbe consentire a chi organizza i turni di lavoro (ad esempio nei trasporti)di sapere in anticipo su quante persone potrà contare;
- sono previsti ulteriori aggiornamenti dell’App di controllo del green pass “Verifica C19” ? Si l’Agenzia prevede di arricchire l’App con nuove funzionalità da modulare a seconda dell’utilizzatore finale (pubblico o privato), in modo da arrivare a semplificare la fase di verifica ed evitare criticità e code in entrata nei luoghi di lavoro. Si punto per questo a controlli anticipati e massivi, anche attraverso il codice fiscale dei soggetti da controllare;
- il dipendente può pretendere di lavorare in smart working ? La normativa emergenziale ha spinto il datore di lavoro ad utilizzare lo smart working in modo da ridurre il rischio di contagio. Tale continuo invito non si è mai comunque trasformato nella costituzione di un vero e proprio diritto soggettivo del lavoratore a utilizzare, a suo piacimento, il lavoro da remoto. La scelta su come e quando disporre lo smart working resta, quindi, in capo al datore di lavoro, il soggetto titolare del potere di organizzare l’attività lavorativa;
- lo smart working può essere una possibilità, per il dipendente che si è presentato in azienda senza certificato ed è stato quindi dichiarato “assente ingiustificato” di riprendere il lavoro successivo senza andare in ufficio ma anche senza certificato, utilizzando un periodo di smart working concesso dal datore di lavoro ? Sembra di no, in quanto la norma stabilisce che l’assenza ingiustificata permane fino alla presentazione del green pass: quindi nei giorni successivi alla mancata esibizione del documento permane l’assenza ingiustificata che si sblocca solo alla presentazione del green pass;
- la norma riguarda anche i lavoratori autonomi ? La norma è rivolta a chiunque svolge una attività lavorativa, pertanto anche ai lavoratori autonomi, non è ben chiaro a chi spetti il controllo. La questione è rilevante in riferimento alle sanzioni previste dalla normativa;
- il green pass vale anche per gli Studi Professionali ? Il professionista deve essere provvisto di green pass ma la clientela per il momento non è obbligata. Dovranno uscire le linee guida dei vari Ordini per fare chiarezza sulle situazioni dubbie al fine di ridurre i rischi e permette l’ordinata continuazione dell’attività lavorativa;
- nel caso di Studi associati ? In questo caso il responsabile è colui che riveste la qualifica di datore di lavoro, normalmente identificabile nel legale rappresentante, è lo stesso soggetto che avrà anche l’onere di pagare la sanzione;
- come saranno i controlli ? Le verifiche saranno di due tipi: denunce interne all’azienda da parte del datore di lavoro o degli incaricati delle verifiche o dall’esterno tramite gli ispettori del lavoro e dell’Asl dei quali si avvalgono i Prefetti nei controlli anti – Covid
- come funzionano le sanzioni ? La sanzione colpisce l’accesso in azienda senza green pass, ad ogni accesso irregolare corrisponde una nuova sanzione;
- cosa devono fare le aziende per non essere sanzionate ? Le aziende devono incaricare formalmente, con atto scritto, i responsabili dei controlli del green pass e devono predisporre le misure organizzative per fare i controlli e per garantire che chiunque acceda in azienda abbia la certificazione, l’elemento da verificare è l’accesso in azienda;
- il green pass vale anche per le Badanti e le Colf ? Si, il datore di lavoro domestico dovrà verificare colf e badanti, mentre non c’è nessun obbligo per il cliente che riceve in casa ad esempio un idraulico.
Le risposte del Ministero
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