NEWS – i nuovi fringe benefits per l’anno 2024
Contenuti nascondi
Cosa sono i Fringe Benefit
I fringe benefit rappresentano una forma di compensazione aggiuntiva che i datori di lavoro offrono ai propri dipendenti oltre alla retribuzione base. Questi benefici possono includere vari tipi di prestazioni non monetarie come l’assicurazione sanitaria, l’auto aziendale, i buoni pasto, il contributo per l’istruzione, la telefonia mobile aziendale, ecc.
Dal punto di vista del dipendente, i fringe benefit aumentano il valore complessivo del pacchetto retributivo e possono migliorare significativamente la qualità della vita, consentendo risparmi su spese che altrimenti dovrebbero essere sostenute con il proprio stipendio. Questi vantaggi possono anche aumentare la soddisfazione e la lealtà dei dipendenti, influenzando positivamente la loro motivazione e produttività.
Per i datori di lavoro, offrire fringe benefit competitivi è un metodo efficace per attrarre e trattenere i talenti all’interno dell’organizzazione, specialmente in mercati del lavoro competitivi o in settori dove le competenze richieste sono rare e di alto valore. Inoltre, migliorando la soddisfazione e il benessere dei dipendenti, i fringe benefit possono contribuire a creare un ambiente di lavoro più positivo e produttivo, riducendo il turnover e i relativi costi di assunzione e formazione.
Inoltre, dal punto di vista fiscale, i fringe benefit possono essere vantaggiosi sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti, poiché il valore di tali benefici spesso viene tassato in modo più favorevole rispetto alla retribuzione monetaria.
Beni e servizi erogati
I fringe benefit fanno parte del welfare aziendale ma rappresentano una categoria a parte. Ecco riportato un elenco dei beni e servizi inclusi:
- assegnazione dell’abitazione di proprietà dell’azienda
- assegnazione a uso promiscuo dell’auto aziendale
- fornitura di dispositivi elettronici come smartphone o computer
- prestiti a condizioni agevolate
- polizze assicurative
- contributi per la formazione professionale
- abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico
- rimborso delle utenze domestiche di acqua, luce e gas
- rimborso spese affitto prima casa
- rimborso interessi mutuo prima casa
La Legge 30 dicembre 2023, n 213, di Bilancio per l’anno 2024 ha rimodulato le soglie di esenzione previste per le erogazioni dei FRINGE BENEFIT (art. 51 comma 3 del TUIR)
Dettagli della normativa
- Soglie di Esenzione: per l’anno fiscale 2024, le soglie di esenzione per le erogazioni di fringe benefit, come definite nell’articolo 51, comma 3, del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), sono state ridefinite. Le somme riconosciute nell’anno fiscale 2024 non concorreranno a formare reddito imponibile ai fini fiscali e previdenziali se erogate entro il limite di 1.000,00 €. Tuttavia, questo limite è elevato a 2.000,00 € per coloro che abbiano figli a carico, come previsto dall’articolo 12, comma 2 del TUIR. Le soglie risultano quindi diverse da quelli previste per il 2023, la misura dei fringe benefit rimane invece immutata e segue quanto precedentemente descritto dalla circolare_Agenzia delle Entrate n. 23 del 1 agosto 2023.pdf ;
- Nuove spese rimborsabili: il comma 16 dell’articolo 1 della legge estende la gamma delle spese che possono essere considerate fringe benefit quando vengono rimborsate. Oltre alle spese sostenute per utenze domestiche come acqua, luce e gas, ora rientrano anche le spese sostenute per canoni di locazione e interessi di mutuo. Queste ultime due categorie di spese devono essere riconducibili all’immobile adibito ad abitazione principale del beneficiario.
- Soggetti coinvolti: ai sensi dell’articolo 51, comma 3, del TUIR, rientrano nella nozione di reddito di lavoro dipendente anche i beni ceduti e i servizi prestati al coniuge del lavoratore o ai familiari indicati nell’articolo 12 del TUIR. Al ricorrere dei requisiti previsti dall’articolo 40 del Decreto Lavoro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore, nonché le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche, pertanto, non concorrono, nel rispetto del limite, a formare il reddito di lavoro dipendente. Al fine di evitare che si fruisca più volte di un beneficio in relazione alle medesime spese, le somme pagate per le utenze dal lavoratore dipendente nel 2024 che si riferiscono a consumi di competenza del 2023 – già rimborsate o per le quali siano già state erogate le somme dal datore di lavoro in applicazione del citato articolo 12 – non possono essere considerate ai fini della nuova agevolazione.
Per famigliari si intendono:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato
- i figli, compresi
- figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti
- figli adottivi o affidati
- nonchè ogni altra persona indicata nell’art. 433 cc che conviva con il contribuente o percepisca assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria ovvero:
- il coniuge legalmente ed effettivamente separato
- i genitori (compresi quelli adottivi)
- i generi e le nuore
- il suocero e la suocera
- i fratelli e le sorelle (anche unilaterali)
- i nonni e le nonne
- figli naturali, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del TUIR come di seguito spiegato:
- figli conviventi che abbiano un reddito non superiore a euro 2.840,51 (per il computo di tale limite si considera il reddito al lordo degli oneri deducibili). Per i figli di età non superiore a ventiquattro anni, tale limite di reddito è elevato a euro 4.000,00;
- in base al principio dell’unitarietà del periodo d’imposta, la condizione di figlio fiscalmente a carico deve essere verificata con riferimento al 31 dicembre di ogni anno. Pertanto, nella specie, trattandosi di un’agevolazione spettante per il solo anno d’imposta 2024, occorre verificare il superamento o meno del limite reddituale alla data del 31 dicembre 2024;
- l’agevolazione in commento è riconosciuta in misura intera a ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato, anche in presenza di un unico figlio, purché lo stesso sia fiscalmente a carico di entrambi. Qualora i genitori si accordino per attribuire l’intera detrazione per figli fiscalmente a carico a quello dei due che possiede il reddito complessivo di ammontare più elevato, ai sensi dell’articolo 12, comma 1, lettera c), del TUIR, la nuova agevolazione spetta a entrambi, in quanto il figlio è considerato fiscalmente a carico sia dell’uno sia dell’altro genitore. Il citato articolo 40 dispone, infatti, che, per beneficiare dell’esenzione, i figli debbano trovarsi nelle condizioni previste dall’articolo 12, comma 2, del TUIR e non che il genitore fruisca della relativa detrazione. In altri termini, con specifico riferimento alla possibilità di godere di tale beneficio da parte di entrambi i genitori lavoratori dipendenti, il testo normativo non pone limiti specifici, sempreché i figli possano essere considerati fiscalmente a carico di entrambi.
Come già chiarito con la circolare n. 35/E del 2022, i fringe benefit in questione possono essere corrisposti dal datore di lavoro anche ad personam senza dover rientrare in un Regolamento Welfare che coinvolga tutti i dipendenti o categorie omogenee.
Quale dichiarazione bisogna richiedere al dipendente che abbia diritto al Fringe benefit di 2000,00 €?
- Una dichiarazione da parte del lavoratore dipendente al datore di lavoro di avervi diritto, nella quale viene indicato il codice fiscale dell’unico figlio o dei figli fiscalmente a carico. Nel caso in cui manchi la dichiarazione del lavoratore dipendente, pertanto, l’agevolazione in commento non è applicabile. Al riguardo, non essendo prevista per norma una forma specifica, si ritiene che la mera dichiarazione, con indicazione dei figli fiscalmente a carico, possa essere effettuata secondo modalità concordate fra datore di lavoro e lavoratore.
- Fermo restando che i sostituti d’imposta riconoscono l’agevolazione in base alle informazioni acquisite con la predetta dichiarazione del dipendente, si evidenzia che i lavoratori per i quali sono venuti meno i presupposti per il riconoscimento del beneficio (ad esempio perché i figli hanno, successivamente alla predetta dichiarazione, conseguito redditi di ammontare superiore ai limiti normativamente previsti per essere considerati fiscalmente a carico nell’anno 2024) sono tenuti a darne prontamente comunicazione al sostituto d’imposta.
- In ogni caso è necessario conservare la documentazione(anche firmata digitalmente) comprovante l’avvenuta dichiarazione, ai fini di un eventuale controllo da parte degli organi competenti.
- L’esclusione si rende applicabile se il datore di lavoro acquisisce e conservi la documentazione attestante l’utilizzo delle somme da parte del dipendente conforme con la finalità per le quali sono state corrisposte; è irrilevante, invece, la circostanza che le somme erogate coprano o meno l’intero costo del pagamento.
Implicazioni Fiscali e Amministrative nell’Erogazione dei Fringe Benefit
L‘erogazione dei fringe benefit richiede attenzione sia da parte del datore di lavoro sia del lavoratore per garantire la conformità alle normative vigenti, che stabiliscono limiti e condizioni per il loro riconoscimento e trattamento fiscale. Le leggi nazionali, insieme alle disposizioni specifiche dei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), delineano le regole per l’erogazione e la gestione di questi benefici.
Per esempio, il CCNL per i lavoratori del settore metalmeccanico industriale in Italia richiede che i datori di lavoro offrano strumenti di welfare per un valore minimo di €200,00. Questi strumenti possono essere utilizzati per l’acquisto di beni e servizi specificati nell’art. 51, comma 3, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che comprende varie categorie come l’istruzione, la sanità, e il trasporto pubblico, tra gli altri. Quando i fringe benefit sono destinati a questi usi specifici, rientrano in un plafond che ne esenta la tassazione fino a un certo limite.
Dal punto di vista amministrativo, il datore di lavoro ha l’obbligo di documentare l’erogazione dei fringe benefit nel libro unico del lavoro, riportando il valore corrispondente nel periodo di competenza. Questo permette un’adeguata trasparenza e tracciabilità per fini contabili e fiscali, garantendo che sia l’azienda sia il dipendente rispettino le normative in vigore.
Inoltre, sia il datore di lavoro sia il lavoratore devono essere consapevoli che il superamento delle soglie previste per la tassazione dei fringe benefit può portare a oneri fiscali aggiuntivi. Pertanto, è cruciale monitorare il valore dei benefit erogati e assicurarsi che rispettino i limiti normativi e contrattuali per mantenere le agevolazioni fiscali e evitare sanzioni.
Questo Fringe si cumula con il Bonus Carburante ?
L’aumento del fringe Benefit per l’anno 2024, rappresenta un’agevolazione ulteriore, diversa e autonoma, rispetto al bonus carburante di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 marzo 2023, n. 23. Ne consegue che, al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2024 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di euro 200 per uno o più buoni benzina e un valore di euro 2000,00 €, o 1000,00 a seconda dei casi, per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina), nonché per le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
Domande e risposte, come funziona il fringe benefit 2024.
A. Io e mia moglie abbiamo un figlio minorenne a carico, siamo entrambi dipendenti, i nostri datori di lavoro potrebbero riconoscere a entrambi 2000,00 € di fringe benefit?
Si la norma lo permette e la Circolare dell’agenzia delle entrate lo conferma.
B. Il fringe benefit 2024 vale sia per i dipendenti che per gli amministratori?
Si, la misura si applica per tutti i dipendenti ed assimilati (co.co.co, amministratori…), in maniera facoltativa da parte delle aziende, il costo è deducibile al 100% per le aziende e può essere applicata ad personam, non deve quindi essere estesa alla totalità o categorie di dipendenti.
C. La soglia dei fringe benefit è proporzionata alla percentuale di detrazione applicata al figlio a carico ?
No, possono beneficiare della misura tutti i dipendenti che hanno figli fiscalmente a carico a prescindere dalla percentuale, e non vi è limite laddove entrambi i genitori siano beneficiari dell’innalzamento del limite fringe a 3000 euro.
D. Cosa devo fare se nel corso del 2024 mio figlio non è più a mio carico fiscalmente ?
Qualora i figli dovessero uscire dalla soglia fiscalmente a carico, nel corso dell’anno 2024, quanto fruito in deroga alla soglia dei 258,23 ampliata fino ai 1000,00 € per qualsiasi lavoratore dipendente, verrà assoggettato a tassazione, sia per l’azienda, sia per il dipendente.
E. Che documentazione devo presentare per avere diritto al nuovo fringe se il datore di lavoro deciderà di erogarmelo ?
Per fruire della misura i dipendenti devono presentare autocertificazione al datore di lavoro, in cui dichiarano di avere figli a carico e devono conservare la relativa documentazione per 5 anni.
F. Posso sommare i fringe benefit con il bonus carburante ?
Si, l’innalzamento della soglia dei 2000€ o 1000€ può essere sommata all’eventuale bonus carburante 2024 e come per l’anno 2023, può essere utilizzata anche per il rimborso delle utenze domestiche di competenza 2024. Anche in questo caso, il dipendente dovrà produrre una autocertificazione in cui dichiara il pagamento delle utenze idriche, di energia elettrica e gas riferite all’anno 2024. Non sono ammesse a rimborso le utenze relative al periodo 2023.
Domande e risposte, dalle bollette al pieno di benzina come funzionano i fringe benefit.
1. Qual è il termine ultimo per erogare i fringe benefit?
I fringe benefit devono entrare nella disponibilità del dipendente nell’esercizio fiscale 2024 comunque non oltre il 12 Gennaio 2025 (principio di cassa allargato). Per la gestione del rimborso delle bollette la questione è un po’ più complessa, sicuramente i consumi devono fare riferimento all’anno 2024, l’importante comunque è che il rimborso avvenga al massimo nella busta paga di dicembre 2024 pagata entro il 12 gennaio 2025.
2. Il datore di lavoro è obbligato ad erogare i fringe benefit?
NO il datore di lavoro non ha nessun obbligo di erogare questa premialità.
3. E’ necessario un accordo sindacale per ottenere i fringe benefit?
No, i fringe benefit sono erogabili senza necessità di accordo sindacale, possono esser riconosciuti anche solo ad alcuni dipendenti e tra di loro in modo diverso, senza la necessità di esplicitare formalmente i criteri di erogazione.
4. Se il datore di lavoro è disposto ad erogare i fringe benefit, cosa deve fare il lavoratore per ottenere i rimborsi delle spese energetiche?
Una delle modalità di erogazione di questi particolari fringe benefit è il rimborso diretto in busta da parte del datore di lavoro delle bollette delle utenze domestiche di acqua, luce e gas. Se il datore di lavoro decide di erogare a determinati dipendenti un fringe benefit come rimborso di queste utenze il lavoratore non dovrà fare altro che presentare le relative fatture di spesa relative alle utenze 2024.
5. Sono incluse anche le bollette condominiali?
Sì, purché si tratti di utenze di acqua, luce e gas come previsto dal Decreto e purché vi sia un atto formale di riparto dell’Amministratore di Condominio con la precisa imputazione della quota parte di spese con riferimento al dipendente interessato.
6. Il datore di lavoro deve erogare per forza tutto il fringe benefit?
No, i 2000/1000 euro rappresentano il limite massimo per i lavoratori con figli e senza figli a carico.
7. Il fringe benefit vale per tutti?
Oltre ai dipendenti anche i collaboratori coordinati e continuativi gli stagisti e i titolari di borsa di studio potranno fruire dei rimborsi delle utenze domestiche in esenzione fiscale nel limite di 2000 euro se con figli o 1000,00 senza figli.
8. Se si eroga più di 2000/1000 euro di benefit cosa succede?
La circolare 35/2022 specifica che i 3000 euro, per chi ha figli a carico, sono un limite assoluto da non superare, a pena di perdere tutto il beneficio, e non una franchigia esente da imposizione.
La disposizione derogatoria non riguarda infatti la regola generale secondo la quale, una volta superato tale limite, deve essere tassato l’intero importo dei benefit e non solo l’eccedente.
Pertanto, nel caso in cui, in sede di conguaglio, il valore dei beni o dei servizi prestati, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, risultino superiori al predetto limite, il datore di lavoro deve assoggettare a tassazione l’intero importo corrispettivo, vale a dire anche la quota di valore inferiore al medesimo limite.
Per i lavoratori senza figli il limite massimo è rappresentato da 258,30 euro.
9. Qual è il limite massimo di beneficio?
Il tetto di 3000 euro è distinto rispetto a quello di 200 euro posto a favore dei buoni carburante; la soglia di esenzione può infatti arrivare fino a 3200 euro ma ciò, come già evidenziato, è valido per i soli titolari di lavoro dipendente con figli a carico e non anche per i percettori di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente.
10. Quali sono le utenze domestiche?
Per quanto riguarda invece il rimborso delle utenze domestiche, l’Agenzia delle Entrate precisa che possono riguardare:
- Immobili a uso abitativo posseduti dal lavoratore, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio.
- Utenze per uso domestico ripartite fra condomini (per esempio il riscaldamento).
- Utenze intestate al locatore ove nel contratto di locazione sia espressamente prevista una forma di addebito analitico a carico del lavoratore.
11. Qual è l’ambito di applicazione?
Sono inclusi i titolari di redditi di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali il reddito è determinato secondo le disposizioni contenute nell’art. 51 del Tuir.
12. Il datore di lavoro deve conservare i giustificativi dei rimborsi?
Si, il datore deve acquisire e conservare per eventuali controlli i giustificativi.
Può essere acquisita anche solo l’apposita Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche.
Inoltre il datore deve acquisisca anche una dichiarazione sostituiva di atto di notorietà che attesti la circostanza che le medesime fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, anche presso altri.
13. A chi deve essere intestata la fattura da rimborsare/pagare?
E’ valida anche se la stessa è intestata a una persona diversa dal lavoratore dipendente, purché sia intesta al coniuge o ai familiari indicati nell’articolo 12 del Tuir o, a certe condizioni (ossia in caso di riaddebito analitico), al locatore.
14. Il bonus carburante di 200 euro è incluso o distinto dai 3000 euro?
L’Agenzia delle Entrate ribadisce che l’agevolazione relativa ai buoni carburante è da considerarsi “diversa e autonoma” da quella relativa a benefit e bollette, per tanto nel periodo d’imposta 2023 potranno essere erogati, in esenzione:
- fino a 200 euro in buoni benzina.
- fino a 3000 euro in rimborso di utenze o altri benefit, compresi eventuali ulteriori buoni benzina, per i lavoratori con figli a carico e 258,30 euro per i lavoratori senza figli.
Per tanto, l’ammontare esente nell’anno 2023 può essere pari a 3.200 euro, a condizione che almeno 200 euro siano erogati sotto forma di buoni benzina.
15. Perché il premio percepito sotto forma di benefit, al superamento della soglia, non dovrebbe più essere trattato come premio?
E’ opportuno rilevare come si tratti di un’ipotesi più che altro teorica:
- per l’anno 2023 la soglia di 3.000 euro introdotta dal Decreto Lavoro può interamente assorbire il premio di risultato detassabile, pari anch’esso al valore massimo di 3.000 euro per i lavoratori con figli e 258,30 euro per i lavoratori senza figli;
- ma anche qualora si tornasse “a regime” dal 2024, un accordo di secondo livello che preveda la sostituibilità del premio oltre le soglie di esenzione non presenterebbe alcuna convenienza economica nemmeno nell’ipotesi in cui si ritenesse applicabile l’imposta sostitutiva del 10%; in tal caso, infatti, evidentemente, si avrebbe il medesimo prelievo fiscale e contributivo riservato al premio monetario.
16. Quali sono i benefit?
Tra i benefit possibili annoveriamo, oltre al rimborso delle utenze e ai buoni carburante, anche buoni spesa, beni prodotti dall’azienda stessa o reperiti sul mercato (ad esempio, regali natalizi), personal computer o telefoni cellulari in uso promiscuo, etc..
Ma vi rientrano anche i particolari benefit di cui all’articolo 51, comma 4, Tuir:
- autovetture concesse in uso promiscuo;
- fabbricati concessi a uso abitativo;
- concessione di prestiti;
- servizi di trasporto ferroviario prestati gratuitamente.
17. Nel 2024 oltre al rimborso delle bollette cosa è possibile rimborsare tramite i fringe benefit ?
Alle giå presenti spese sostenute per utenze domestiche a titolo di acqua luce e gas, si aggiungono anche quelle sostenute per canoni di locazione, ovvero interessi di mutuo, in entrambi i casi riconducibili all’immobile adibito ad abitazione principale.
18. Posso includere le bollette condominiali dell’energia elettrica nel fringe benefit anche se il contratto del condominio non è ad uso domestico?
19. Posso includere le bollette di luce o gas di un’abitazione non di mia proprietà, ma intestate a me, nella dichiarazione sostitutiva se l’abitazione è utilizzata da un mio parente affine?
20. Posso concedere il fringe benefit da 3000 euro a un amministratore di una SRL che non percepisce alcun compenso?
21. Posso richiedere il rimborso delle bollette relative alle utenze di un immobile intestate a un parente non diretto, anche se ho sostenuto le spese con documentazione comprovante?
22. Quando indico il nome dell’intestatario delle utenze nel contesto del fringe benefit, quale grado di parentela devo indicare?
Scarica la documentazione:
Potrebbero interessarti anche:
-
LA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA SECONDO IL D.LGS. 231/2001: COSA DEVI SAPERE
-
BONUS NATALE 2024: COS’È E COME RICHIEDERLO
-
LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2025 PER PMI E PROFESSIONISTI
-
PREVIDENZA COMPLEMENTARE – TUTTE LE TIPOLOGIE DI VERSAMENTO
- LA RESPONSABILITÀ D’IMPRESA SECONDO IL D.LGS. 231/2001: COSA DEVI SAPERE
- BONUS NATALE 2024: COS’È E COME RICHIEDERLO
- LE NOVITÀ DELLA LEGGE DI BILANCIO 2025 PER PMI E PROFESSIONISTI
- PREVIDENZA COMPLEMENTARE – TUTTE LE TIPOLOGIE DI VERSAMENTO
- FLUSSI DI INGRESSO PER LAVORATORI STRANIERI 2025: REQUISITI E SETTORI AUTORIZZATI
Torna alla pagina iniziale.