l’intelligenza artificiale è reale
Recentemente, l‘intelligenza artificiale (IA) ha smesso di essere soltanto un concetto futuristico per diventare una realtà tangibile. In questo contesto, il nostro paese si trova nuovamente diviso tra coloro che sono spaventati dall’evoluzione tecnologica e coloro che sono sorpresi e incuriositi dalle sue potenzialità. Tuttavia, è fondamentale promuovere una mentalità consapevole rispetto all’IA.
Troppo spesso, sia gli algoritmi che i robot vengono usati come capri espiatori per spiegare una serie di fenomeni, compresi i licenziamenti nelle grandi aziende tecnologiche. Si tende a incolpare l’IA per questi licenziamenti, quando in realtà essa potrebbe essere solo una comoda scusa per giustificare piani di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale.
In questa fase di rapido sviluppo tecnologico, è essenziale evitare reazioni basate su paure infondate o ignoranza. L’IA è uno strumento neutro che può essere utilizzato in modi positivi o negativi, a seconda di come viene implementato e gestito. Pertanto, è importante educare le persone sull’IA e sul suo impatto per consentire decisioni più informate riguardo al suo utilizzo e alla sua regolamentazione.
Negli ultimi cinque anni, secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, il mercato dell’Intelligenza Artificiale ha registrato una crescita del 262%. Numerose ricerche condotte negli Stati Uniti indicano che circa due terzi delle attività lavorative subiranno delle trasformazioni grazie all’implementazione dell’IA.
Le fasi dell’evoluzione tecnologica
Esaminando le recenti fasi dell’evoluzione tecnologica, possiamo individuare tre principali cambiamenti:
- La robotica avanzata, contrariamente alle aspettative, ha portato sia all’eliminazione che alla creazione di posti di lavoro, con un saldo positivo complessivo. È interessante notare che i paesi con una maggiore densità di robot (intesi come unità ogni 100.000 lavoratori) presentano tassi di disoccupazione più bassi.
- La trasformazione digitale ha comportato la riduzione delle mansioni ripetitive e routine, mentre ha valorizzato quelle che richiedono un maggiore coinvolgimento cognitivo. Questo cambiamento ha influenzato principalmente le mansioni impiegatizie, piuttosto che quelle operaie.
- L’avvento dell’Intelligenza Artificiale, in particolare con l’IA generativa e la prospettiva della futura IA generale, sta portando ulteriori sconvolgimenti nel panorama lavorativo. Queste nuove forme di IA hanno la capacità di generare contenuti vari, come testi, immagini, contratti e video, estendendo l’impatto delle tecnologie anche nel settore del lavoro creativo, precedentemente considerato immune da tali cambiamenti.
Nuovi posti di lavoro
Il tema in questione va ben oltre la semplice previsione delle perdite di posti di lavoro; si tratta piuttosto di sviluppare un metodo per comprendere le tendenze future. La mia proposta riguarda la necessità di ritornare alle 800 professioni categorizzate e censite dall’Istat in Italia. L’Intelligenza Artificiale avrà tre differenti livelli di impatto su queste professioni:
- Genererà nuove professioni;
- Cancellerà alcune professioni;
- Integrerà, potenzierà e supporterà le professioni esistenti.
Ogni professione comporta una varietà di ruoli, e quindi è essenziale scomporre il lavoro e le professioni in attività (task). Oltre agli effetti diretti, ci saranno quelli indiretti, poiché l’IA modificherà l’ambiente e l’organizzazione del lavoro, nonché il rapporto tra le persone e le macchine.
Dobbiamo anche identificare quali attività non sono essenzialmente umane e possono essere svolte meglio dalle macchine. Questo non significa solo delegare compiti alle macchine, ma anche ridisegnare e creare attività che le persone possano svolgere in modo più efficace e soddisfacente.
Tale approccio deve essere iterativo poiché le tecnologie e il loro impatto sulle professioni cambieranno rapidamente. Ad esempio, l’uso di assistenti personali basati su IA potrebbe consentirci di concentrare il nostro tempo su compiti ad alto valore aggiunto, migliorando complessivamente la qualità del lavoro.
Conclusione
l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro è un fenomeno complesso e in continua evoluzione. Mentre la tecnologia apre nuove opportunità e trasforma le professioni esistenti, sorgono anche sfide significative che richiedono una risposta oculata e un’azione concertata. È essenziale adottare un approccio riflessivo e orientato al futuro, che consenta di massimizzare i benefici dell’IA, mitigare i rischi e promuovere una partecipazione diffusa e inclusiva nell’innovazione. Solo attraverso un impegno congiunto tra governo, imprese, istituzioni accademiche e la società civile possiamo affrontare con successo le sfide e sfruttare appieno il potenziale trasformativo dell’Intelligenza Artificiale per il benessere di tutti.
Qual è l’attuale percezione dell’intelligenza artificiale (IA) nel mondo del lavoro?
L’articolo descrive una percezione divisa dell’IA nel mondo del lavoro: alcuni la vedono con timore a causa delle potenziali perdite di posti di lavoro e dei cambiamenti che può portare, mentre altri sono intrigati dalle sue potenzialità. Sottolinea l’importanza di promuovere una comprensione informata dell’IA per navigare saggiamente i suoi impatti.
Come ha impattato l’IA sull’occupazione secondo studi recenti?
Secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano citati nell’articolo, il mercato dell’IA ha visto una crescita significativa, e ricerche negli Stati Uniti indicano che circa due terzi delle attività lavorative subiranno trasformazioni a causa dell’IA.
Quali sono le principali fasi dell’evoluzione tecnologica legate all’IA nel lavoro?
L’articolo identifica tre cambiamenti chiave: l’avanzamento della robotica che ha creato e eliminato posti di lavoro, la trasformazione digitale che ha ridotto le mansioni ripetitive e valorizzato quelle cognitive, e l’introduzione dell’IA generativa che influenzerà anche i lavori creativi.
In che modo l’IA potrebbe generare nuovi posti di lavoro?
L’IA è prevista non solo per eliminare alcune professioni ma anche per crearne di nuove e trasformare quelle esistenti, integrando e potenziando le capacità umane in vari settori.
Qual è l’approccio consigliato per affrontare l’impatto dell’IA sul lavoro?
L’articolo suggerisce di adottare un approccio riflessivo e orientato al futuro, che massimizzi i benefici dell’IA, mitighi i rischi e promuova una partecipazione inclusiva all’innovazione, richiedendo un impegno congiunto tra governo, imprese, istituzioni accademiche e società civile.
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