PATENTE A PUNTI

GUIDA PRATICA: PATENTE A PUNTI NEI CANTIERI

Il governo italiano ha confermato l’entrata in vigore della “patente a punti” per le aziende edili dal 1° ottobre, nonostante i tentativi della maggioranza e del Partito Democratico di posticiparla al 2024, per dare più tempo alle piccole imprese di adeguarsi. I sindacati, tra cui CGIL, CISL e UIL, hanno respinto fermamente l’idea di un rinvio, definendola un errore grave. Maurizio Landini della CGIL ha annunciato proteste a partire da ottobre contro le politiche governative sulla sicurezza e sui salari. Sebbene riconoscano la complessità della procedura, i costruttori dell’ANCE chiedono solo una semplificazione, mentre i sindacati continuano a criticare il meccanismo della perdita dei punti in caso di violazioni, compresi gli incidenti mortali sul lavoro. Il dibattito prosegue con il governo che si prepara a incontrare i sindacati il 25 settembre.

PATENTE NEI CANTIERI

LA PATENTE A PUNTI NEI CANTIERI

Il Decreto Legislativo n. 19/2024 introduce modifiche al sistema della patente a punti per gli operatori nei cantieri edili, valido dal 1° ottobre 2024. Esclude chi fornisce materiali o svolge ruoli intellettuali non direttamente coinvolti nei lavori. Le nuove regole richiedono l’iscrizione alla Camera di Commercio e il rispetto degli obblighi formativi, oltre alla regolarità contributiva e fiscale. È possibile autocertificare i requisiti, ma la falsità nelle dichiarazioni comporta la revoca della patente. Future estensioni del sistema a altri settori saranno decise tramite decreto, dopo consultazioni con le organizzazioni sindacali.

REQUISITI

REQUISITI GENERALI PER LA FRUIZIONE DEGLI INCENTIVI

Le imprese per accedere agli incentivi devono rispettare vari principi: regolarità contributiva verificabile tramite DURC, adesione alle norme di sicurezza, tutela delle condizioni lavorative, rispetto della contrattazione collettiva e delle norme sull’assunzione. È fondamentale anche la gestione corretta in caso di crisi aziendale, la cumulabilità degli incentivi, l’adempimento burocratico tramite UNILAV, il rispetto delle regole de minimis controllabili sul Registro Nazionale degli Aiuti di Stato e l’incremento occupazionale netto.