WELFARE AZIENDALE: LAVORO AGILE
Negli ultimi anni welfare aziendale e lavoro agile sono stati due dei fenomeni al centro delle trasformazioni organizzative d’impresa e del lavoro.
Spesso nella contrattazione collettiva questi due strumenti sono ricondotti a un quadro più ampio di pratiche organizzative volte a sostenere il benessere del lavoratore e la sua conciliazione tra vita professionale e vita privata.
Il lavoro agile rappresenta uno strumento volto a favorire la conciliazione vita-lavoro, rientrando così, tra quelle misure organizzative di welfare aziendale che permettono di favorire il bilanciamento tra sfera personale e lavorativa.
Il lavoro agile si è gradualmente affermato anche come strumento con cui favorire la partecipazione e l’inclusione nel mercato del lavoro per soggetti con particolari esigenze e problematiche personali o familiari.
Oggi appare chiaro come il welfare aziendale possa rappresentare un istituto funzionale a sostenere lo sviluppo di nuove modalità di organizzazione della prestazione lavorativa e dell’impresa.
Mentre sul versante della sfera personale del lavoratore viene ulteriormente riconosciuta I’importanza del welfare aziendale come strumento volto ad accrescere il benessere delle famiglie e Ia conciliazione tra vita privata e vita professionale, anche di chi si trova a lavorare da remoto.
Vedi anche il nostro articolo dedicato su come predisporre un accordo individuale ad personam per lo Smart working.
Lo svolgimento dell’attività in modalità ibrida, in alcuni casi con la netta prevalenza del lavoro da remoto rispetto a quello in presenza in azienda, sarà sempre più un cambiamento dall’impatto plurimo.
Questo trend implica, infatti, necessariamente una revisione dell’intera organizzazione aziendale e molte realtà stanno già immaginando una rimodulazione anche dei sistemi di welfare.
Lo sviluppo del welfare tramite lo smartworking nel periodo pandemico
Durante il periodo pandemico molti datori di lavoro hanno erogato benefici strettamente legati all’attività lavorativa dei propri dipendenti proprio in ragione dei maggiori costi degli stessi sostenuti per il lavoro da remoto.
Le piattaforme welfare stanno arricchendo la propria offerta con nuovi benefit, come la mensa a domicilio, servizi di conciliazione fatti su misura ed erogati dove lavora il dipendente o addirittura fruibili da remoto.
Di seguito si riportano alcuni esempi dei servizi di welfare più utilizzati negli accordi post pandemia come rilevato dall’analisi Adapt:
- Sanità integrativa: polizze assicurative e indennità per i ricoveri e le cure mediche. L’emergenza pandemica ha aumentato all’interno della contrattazione integrativa il peso dell’assistenza sanitaria erogata dai fondi e dalle casse sanitarie istituite dalla contrattazione collettiva nei diversi settori. II grosso degli interventi ha riguardato il riconoscimento di un’indennità per ogni notte di ricovero per un numero massimo di giornate all’anno; una diaria dello stesso importo per ogni giorno di isolamento domiciliare, in seguito alla positività al Coronavirus, per un periodo non superiore a 14 giorni all’anno.
- Più formazione: Ia formazione è menzionata in 16 accordi su 79 analizzati. Alcuni accordi presentano semplicemente la possibilità di proseguire le attività formative in modalità e learning, in altri casi emerge un preciso impegno a potenziare le attività formative online.
- Buoni pasto anche a casa per i lavoratori da remoto.
Considerato il quadro variegato di previsioni, introdotte dalle parti attraverso accordi e protocolli aziendali, emerge chiaramente come le aziende che già avevano sperimentato misure e soluzioni di welfare aziendale siano state avvantaggiate nell’adottare soluzioni efficaci, avendo già acquisito consapevolezza della funzione organizzativa e produttiva del welfare.
TORNA ALL’ARTICOLO IL WELFARE AZIENDALE: tutto quello che c’è da sapere
Potrebbe interessarti anche:
-
Il Welfare Territoriale